sabato 15 gennaio 2011

Se sono rose...


Les Chinois projettent de produire le jatropha en RDC

Kinshasa, 14/01/2011 /

Une entreprise chinoise du Groupe Greater KingDom envisage de cultiver le Jatropha, une plante qui produit des graines oléagineuses tel que le soja, dans quatre provinces de la République démocratique du congo.
Le ministre du Développement rural, Yangya Undji, qui l’a annoncé jeudi 13 janvier à Radio Okapi.
Le Groupe Greater KingDom compte cultiver cette plante précisément au Bas-Congo (Banana et Matadi), au Katanga (à Lubumbashi), au Nord-Kivu (Goma) et au Sud-Kivu (Bukavu).
Cette entreprise chinoise pose, toutefois, trois conditions avant la production du jatropha en RDC: un minimum de sécurité dans les sites champêtres, une superficie de 10 000 hectares par province concernée et l’exonération de ses équipements.
Le Jatropha retient l’humidité et lutte contre l’érosion des sols. A partir de ces graines, l’on extrait l’huile capable de servir de biocarburant.

Traduzione

I Cinesi hanno l’intenzione di produrre Jatropha nella Repubblica Democratica del Congo

Un società cinese del Gruppo Greater KinDom ha l’intenzione di coltivare la Jatropha, una pianta che produce dei semi oleosi come la soia, in quattro Regioni della Repubblica Democratica del Congo. L’ha annunciato il Minsitro congolese dello Sviluppo rurale, Yangya Undji, alla Radio Okapi, giovedì 13 gennaio.Il Gruppo Greater KingDom pensa di coltivare questa pianta nel Basso-Congo (a Banana e a Matadi), nel Katanga (Lubunbashi), nel Nord-Kivu (Goma) e nel Sud Kivu (Bukavu).Questa società cinese pone, tuttavia, tre condizioni prima di iniziare questo progetto di produzione di Jatropha nella RDC: un minimo di sicurezza sui siti di coltivazione, una superficie di 10.000 ettari per ogni Regione interessata al progetto e l’esonerazione delle sue attrezzature. La jatropha mantiene l’umidità e lotta contro l’erosione dei suoli. A partire dai semi, si estrae l'olio capace di servire da biocarburante.

Commento personale:" Giandomenico, Emmanuele... se si muovono i cinesi significa che è una cosa seria. Avanti! " E grazie, anche a p. Felice Doro per avermi mandato questo articolo e altri!

foto: in alto: la pianta, i fiori; sotto: i frutti, i semi! (foto prese nel nostro campo sperimentale da Giovanni Diffidenti)

6 commenti:

Gianluigi ha detto...

Tutto bene ricordando però che prima delle colture industriali dovrebbero venire quelle alimentari.

Gianluigi ha detto...

Aggiungo due link per chi volesse approfondire l'argomento.
Questo specifico che si collega al mio accenno alle priorità alimentari http://viaggiando.blogosfere.it/2010/12/energia-dallafrica-il-biocarburante-estratto-dalla-jatropha.html
ed ancora questo su un argomento correlato, ma di certo prioritario. Trattasi dei grandi acquisti di terre, in molti paesi africani, che è un fenomeno che inciderà moltissimo sulla vita delle persone. http://viaggiando.blogosfere.it/2010/12/land-grabs-la-compravendita-della-terra-e-del-futuro-in-africa.html

Anonimo ha detto...

sull'argomento, invito a visitare il sito http://www.agroils.com/, sezione jatropha, dove tra l'altro si legge <>.
Un altro sito interessante è http://www.cerealdocks.it/, società di Camisano (VI), che produce biodiesel.
Emanuele

Anonimo ha detto...

oops! è scappato un pezzo..
sull'argomento, invito a visitare il sito http://www.agroils.com/, sezione jatropha, dove tra l'altro si legge ..Un ettaro coltivato a jatropha può produrre fino a 2 TON di olio. Le piante possono crescere in aree con bassi regimi di precipitazioni (200mm7anno) e in terreni marginali..
Un altro sito interessante è http://www.cerealdocks.it/, società di Camisano (VI), che produce biodiesel.
Emanuele

Silvano Ruaro ha detto...

Bravo Emmanuele per queste precisazioni. Io lo so che tu ci credi e ti stai battendo per questo. Trasmettici un po' della tua grinta, della tua tenacia.
Se sono rose...
Lo dico con timore e tremore (nascondendomi il volto): per fare funzionare la scuola, gli atelier (Garage, falegnameria, Taglio e cucito) e per i viaggi per visitare i cristiani, consunmiamo circa 3000 litri di gasolio al mese (4.500 $) e arricchiamo anche noi le Sette Sorelle e i paesi arabi.
Mettendo insieme le quattro direzioni delle strade che si diramano da Mambasa, lungo le quali abbiamo oltre 30 villaggi da visitare, abbiamo un totale di 350km. Abbiamo in programma di visitare i villaggi almeno una volta al mese.
Se trovassimo una soluzione sul posto al problema del carburante questa sarebbe una manna per noi, per i coltivatori locali di
jatropha e soprattutto per i nostri...successori africani!
Ma per il momento siamo degli spettatori attenti, pazienti e imparziali. Il verdetto verrà da chi è più competente di noi, sul piano scientifico e sull'impatto ambientale. E l'accoglieremo serenamente!

Gianluigi ha detto...

Tanto per discutere tra noi una pianta che ha esigenze così ridotte per l'acqua sembrerebbe fuori posto nell'Ituri. 1500 mm/anno se la memoria non mi tradisce! Ed anche sui terreni, che non sarebbero del tutto "marginali".
Con il consumo ed il costo mensile dei carburanti indicato da p. Silvano abbiamo ora il primo tassello del progetto "Open Mission". I lettori del BLOG ringraziano.