lunedì 31 gennaio 2011

Dalla scuola di Curtarolo



Per motivi tecnici non ci è stato possibile inviare le foto del mercatino, ma noi bambini ed insegnanti della scuola primaria Umberto I di Pieve di Curtarolo vogliamo ricordare che l'esperienza del mercatino della solidarietà è stata veramente unica!

Abbiamo contribuito a far felici i nostri amici di Mambasa-Nduye e vorremmo continuare a farlo...ogni giorno pensiamo a loro e cerchiamo, attraverso le nostre piccole rinunce, di tenere vivo in noi questo obiettivo.

Questa esperienza ha toccato nel cuore sia noi bambini che i nostri genitori, ed è anche grazie al loro contributo che il mercatino ha avuto un ottimo riscontro...sappiamo infatti che i soldi raccolti sono serviti per continuare a far funzionare la scuola nella missione e di ciò ne siamo veramente felici!
Salutiamo con grande affetto i nostri amici pigmei e speriamo di avere presto ancora buone notizie.

Cordiali saluti alunni ed insegnanti della
scuola Primaria Umberto I di Pieve di Curtarolo






N.d.R. Ricevo ora questa mail che pubblico tal quale aggiungendo comunque una foto della scuola "pescata in rete".


C'è sempre qualche anima buona che legge e poi collabora.
Grazie Emanuele per la foto che ci hai subito inviato e che pubblico in calce.


29 ottobre 2010
P. Silvano e P. Nerio in visita a Curtarolo, hanno incontrato la dirigente Prof. Elsa Miozzo presso la scuola media P.Bernardo Longo di Curtarolo ed il corpo insegnanti della scuola elementare Umberto I°


venerdì 28 gennaio 2011

Il primo esempio di “Open Mission”

Iniziamo, secondo gli impegni presi, con il bilancio “in corso d'opera”, dell'iniziativa che ci ha portato a realizzare e pubblicare il libro su don Enzo Formiconi, da titolo “Un prete per amico”.

Volevamo ricordare, a cinque anni dalla scomparsa, don Enzo. Un prete importante per la testimonianza di fede ed anche per aver dato un contributo significativo, con sei anni di presenza esemplare, alle scuole delle missioni di Nduye prima e di Mambasa poi.

Abbiamo presentato il libro, il 18 dicembre a Senigallia. Oggi, dopo poco più di un mese, sappiamo di aver distribuito oltre trecento copie. Il volume, scritto e composto in casa, è un grosso libro di oltre 300 pagine formato A4, con molte illustrazioni. Ha la particolarità che può essere acquistato anche direttamente dallo stampatore, su questo sito http://ilmiolibro.kataweb.it/ , offrendo quindi un sistema molto pratico, come si tende a fare sempre più oggi, grazie ad Internet.

Ovviamente per i concittadini di don Enzo e di noi che scriviamo, qui a Senigallia, nelle Marche, il libro si trova anche nelle librerie locali.

Abbiamo scritto “acquistato”, ma il termine non è del tutto esatto. Certo per ogni pagina uscita dalla tipografia occorre pagare il corrispettivo, ma quanto realizzato (anche per questo motivo proponiamo il libro con una certa insistenza!) viene e verrà devoluto ai progetti della scuola della Missione di Mambasa. Fondi da destinare alle borse di studio, alle integrazioni salariali per gli insegnanti che, come sapete da questo blog, operano con molte difficoltà in questa regione del Congo.


Passiamo ora ai numeri aggiornati al 23 gennaio scorso. Presto forniremo il quadro definitivo e contiamo di farlo quando saranno giunti perlomeno i contributi che diverse persone ci hanno promesso di versare sia sul conto dei Dehoniani a Milano che su questo: IBAN: IT 57 N 01005 21300 000000000522, conto corrente numero 522, Banca Nazionale del Lavoro – Senigallia – intestato a Paolo Formiconi.


Spese complessive per stampa e spedizioni: 4.044,28 €


Entrate da “vendite” e donazioni per il libro: 8.405,00 €


Versamenti già fatti a padre Silvano 3.750,00 €


Sempre su queste pagine del blog padre Silvano ci dirà prossimamente, per sommi capi certo, come ha impiegato queste risorse.


Con questo scritto ecco a voi tutti, lettori del
blog della Missione di Mambasa, il primo esempio minimale di “Open Mission”.

sabato 22 gennaio 2011

Il Vescovo di Senigallia alla presentazione del libro

Lo scorso 18 dicembre 2010 quando abbiamo presentato a Senigallia il libro "Un prete per amico", oltre padre Silvano Ruaro e Paolo Formiconi, un breve intervento - non soltanto un saluto - è stato svolto dal Vescovo di Senigallia, mons. Giuseppe Orlandoni.

Qui sotto riportiamo il video che consentirà a quanti assenti in quell'occasione (anche a ragione delle forti nevicate di quei giorni) di poter ascoltare le importanti parole che sono state pronunciate.



Seguiranno in ulteriori post gli altri interventi.

Speriamo di poter offrire, anche anche con queste testimonianze, uno strumento utile per ricordare e riscoprire la figura e l'opera di don Enzo Formiconi che, con il suo impegno nella missione di Nduye prima, ed in quella di Mambasa poi, ha lasciato un segno importante per la formazione di tanti giovani congolesi che hanno frequentato quelle scuole.

Era il 1° novembre 2006 quando con uno dei primissimi post di questo blog , pubblicavamo anche una cara fotografia di don Enzo, appena giunto in Congo, con la veste bianca.
Già allora, coltivando l'idea subito emersa dopo la sua morte realizzare qualcosa che lo ricordasse, scrivevamo d'attendere qualcuno "... che preannunci magari un prossimo scritto per il libro che vorremmo fare a ricordo della vita di Don Enzo ".

Ora ci siamo riusciti.


Per avere il libro si può andare su questo sito http://ilmiolibro.kataweb.it/ e procedere all'ordine.
Oppure rivolgetevi a:

  • Paolo Formiconi – via Tagliamento, 2/A – I 60019 Senigallia (AN), tel. 071.7929694, e-mail: pformiconi@libero.it
  • Gianluigi Mazzufferi - strada del Cavallo 88 - I 60019 Senigallia (AN), tel. 071.7923218, e.mail: gianluigi.mazzufferi@tin.it

venerdì 21 gennaio 2011

Centro MONSIGNOR GRISON (Kisangani)

L’ultimo segno di vita l’ho dato il giorno 7 gennaio, in un commento ad un intervento di padre Silvano sul Blog. Mi trovavo a Kisangani, per un rapporto di fine anno e prendermi qualche giorno di esercizi spirituali. Purtroppo questi ultimi sono rimasti un pio desiderio, perché non ho avuto il tempo di dedicarvi neppure una giornata.

Daniele al lavoro

La vigilia del mio rientro a Mambasa, però, ho voluto trovare il tempo per una visita al Centro Monsignore Grison di San Gabriele, a 5 km da Kisangani. Là lavoravano i tre amici elettricisti (Daniele, Marco e Mattia) con i quali avevo fatto il viaggio Mambasa-Kisangani.


cappella e sala riunioni (a dx)

A San Gabriele, noi Dehoniani stiamo facendo dei lavori per ingrandire questo centro e farne un importante punto di riferimento per incontri di religiosi, preti e gruppi cristiani, esercizi spirituali, sessioni di formazione, congressi…



Un’opera che dovrebbe permetterci di offrire un servizio pastorale più qualificato alla nostra chiesa di Kisangani. Al tempo stesso un’opera molto impegnativa: non solo dal punto di vista economico; ma anche perché il fratello che seguiva i lavori si è ritirato per motivi di salute (aveva 82 anni). Ha preso il suo posto padre Wilson Hobold, che è il nostro superiore provinciale, ma che conserva dentro di sé la passione per la costruzione e dedica a questo impegno le sue mattinate. Egli dirige i lavori di muratura e di falegnameria, aiutato per quest’ultima da fratel Renato Cavaliere.

Per l’impianto elettrico, la Provvidenza ci ha regalato questi tre amici, venuti in modo abbastanza inatteso da Volano (Trento). Sono rimasti con noi per quasi un mese e si sono detti pronti a ritornare per continuare e finire (ce lo auguriamo) l’elettrificazione del nuovo Centro. Hanno fatto un ottimo lavoro. Partivano in bici, alle ore sette del mattino e continuavano a lavorare anche dopo la partenza degli operai, per ritornare a casa la sera verso le cinque. Meritano tutta la nostra ammirazione e il nostro ringraziamento.


la centralina elettrica (a sx)


Rimarrà da fare l’impianto idraulico. Per questo lavoro, al momento, non c’è ancora nessun candidato che abbia il biglietto aereo già pronto per volare su Kisangani, ma la Provvidenza non mancherà di farsi viva e mandarci qualche buon amico a darci una mano. Se il Buon Dio vuole quest’opera, ci aiuterà a portarla a compimento.

p. Dino

giovedì 20 gennaio 2011

Il libro su don Enzo

Se volete togliervi una curiosità, per noi è stata una soddisfazione!, andate qui a questo indirizzo e vedrete con i vostri occhi le pagine riprodotte come illustrazioni.

Il libro su don Enzo Formiconi oggi è indicato come un " Bestseller in vetrina ".

Siamo soddisfatti non solo perchè su queste pagine ci sono i racconti degli anni che don Enzo ha trascorso come apprezzato insegnante nelle missioni di Nduye e Mambasa, ma più prosaicamente in quanto la diffusione del libro finanzierà le attività ed i progetti del nostro padre Silvano.
Ora è bello constatare come la "fatica editoriale" (e tale è stata davvero!) degli amici di Senigallia sembra premiata da una discreta diffusione e da questa "posizione in classifica".

A questo punto verrà la curiosità di sapere cosa fare per avere una copia del libro.
Lo abbiamo già spiegato su questo post dello scorso mese di dicembre, ma ripetiamo che chi volesse ordinare una copia al sito http://ilmiolibro.kataweb.it/ non ha che collegarsi e procedere, come oramai tutti sanno fare. Il volume, di oltre trecento pagine, arriverà a casa vostra in tempi brevissimi, come abbiamo già sperimentato.


Se poi la soddisfazione fosse così grande da sollecitare in qualcuno un desiderio di generosità basta aprire quella indicazione che trovate sul blog, in alto a sinistra: "Come aiutarci". Anche qui le indicazioni sono più che mai esaustive.

domenica 16 gennaio 2011

Epimissio 2011

Ieri siamo stati ospiti nella sala teatro della Parrocchia di Cristo Re a Milano, in via Galeno 32, nella quale si è tenuto l'EPIMISSIO 2011, l'Epifania Missionaria. Quest'anno il tema scelto era "Dio ci chiama per destinarci agli altri".

E' la tradizionale iniziativa, organizzata dal SAM di Milano, che conclude le festività natalizie è da la possibiltà a tutti coloro che si sentono vicini al mondo della Missione, all'opera avviata da Padre Dehon, un'occasione per incontrare i missionari dehoniani presenti in Italia ed i laici impegnati in missione che con loro collaborano, per ascoltare le loro testimonianze.

Quest'anno P. Marino Bano ha fatto gli onori di casa, nel suo nuovo incarico di Segretario del SAM, ed il pensiero è corso a P. Onorio Matti, che già il 31 dicembre scorso era già tornato a "casa", in Mozambico, e da lì ha mandato un messaggio, dicendo di aver trovato qualche cambiamento (pochi) e di essersi immediatamente ri-ambientato al clima ed alla guida a "sinistra".

P. Natalino Costalunga ha esposto, assieme ad alcuni componenti del gruppo (purtroppo non mi sono scritto il nome, nè dove il gruppo si sia costituito.. su questo chiedo aiuto a P. Nerio) la relazione sul tema scelto per l'incontro.
P. Natalino ha ricordato le sue esperienze di evangelizzazione del Mozambico, in un periodo molto travagliato, a cavallo dell'indipendenza dal Portogallo "conquistata" solo nel 1975 ed i rapporti, spesso contrastati, con i vescovi dell'epoca, tutti di origine Portoghese, che consideravano peccato mettere in discussione la situazione coloniale. Ha parlato del periodo trascorso in Uruguay, dove ancora una volta ha dovuto scegliere con chi stare, quali fossero le difficoltà da condividere.
I componenti del gruppo (dove si è "discusso, ascoltato, contestato e molto imparato ") hanno parlato della loro esperienza, un approfondimento dei temi della missione, sia con lo sguardo rivolto ai paesi del Terzo Mondo, sia alla nostra terra, che ha necessità di vivere in prima persona la Missione e, con essa, la realizzazione del Regno.
Alcuni hanno testimoniato di come vivere il lavoro, i rapporti sociali, in un ottica cristiana, imponga un "cambio di marcia", una manifesta intransigenza al rispetto delle regole, della dignità altrui, che gli altri possono facilmente percepire.
Altri hanno raccontato come l'impegno politico non sia estraneo a queste tematiche intendendo la politica come etica della vita sociale, anzi, sia necessario influire sulle scelte che tutti riguardano.

Si è aperto un breve scambio dialettico, incentrato su una contrapposizione tra evangelizzazione e promozione sociale (avrebbe meritato un maggiore spazio, anche per consentire a tutti di esprimere compiutamente le proprie opinioni), P. Natalino ha concluso affermando che l'una non esclude, anzi non può escludere, l'altra.

Dopo un breve intervallo ci ha parlato (non mi sono scritto il nome.. aiuto P.Nerio !!), insegnante originaria del trentino, da tempo volontaria in Mozambico, dove ha creato e ora dirige una biblioteca (l'unica realtà di quel tipo in quel paese) ed un centro di studi per universitari a (... non me lo sono scritto). Una volta ancora ci è stato mostrato come il seme sia fecondo ed il terreno fertile, come i giovani mozambicani stupiscano quotidianamente per la curiosità, la voglia di partecipare, di apprendere.
Non dovremmo avere alcuna gelosia, alcuna remora a dare quello che abbiamo, anche noi stessi, se solo lo considerassimo per quello che è: dalla vita, alla nostra istruzione, alla cultura, ai beni materiali. Tutto un dono ricevuto, in ultima istanza, da Dio.

Infine P. Giuseppe, docente del seminario di (... nulla, anche in questo caso..) in Mozambico, ha testimoniato la nascita di una nuova generazione di religiosi, nati e cresciuti in quel paese, che si devono confrontare con la loro tradizione e la sfida di vedere la vocazione come realizzazione in sé, e non come strumento per salire nella scala sociale.

Al termine la S. Messa, celebrata nell'accogliente chiesa di Cristo Re, officiata dai molti missionari presenti e presiduta da P. Tullio Benini, scj Sup. prov. IS.


report di Emanule Agugiaro, grazie!

sabato 15 gennaio 2011

Se sono rose...


Les Chinois projettent de produire le jatropha en RDC

Kinshasa, 14/01/2011 /

Une entreprise chinoise du Groupe Greater KingDom envisage de cultiver le Jatropha, une plante qui produit des graines oléagineuses tel que le soja, dans quatre provinces de la République démocratique du congo.
Le ministre du Développement rural, Yangya Undji, qui l’a annoncé jeudi 13 janvier à Radio Okapi.
Le Groupe Greater KingDom compte cultiver cette plante précisément au Bas-Congo (Banana et Matadi), au Katanga (à Lubumbashi), au Nord-Kivu (Goma) et au Sud-Kivu (Bukavu).
Cette entreprise chinoise pose, toutefois, trois conditions avant la production du jatropha en RDC: un minimum de sécurité dans les sites champêtres, une superficie de 10 000 hectares par province concernée et l’exonération de ses équipements.
Le Jatropha retient l’humidité et lutte contre l’érosion des sols. A partir de ces graines, l’on extrait l’huile capable de servir de biocarburant.

Traduzione

I Cinesi hanno l’intenzione di produrre Jatropha nella Repubblica Democratica del Congo

Un società cinese del Gruppo Greater KinDom ha l’intenzione di coltivare la Jatropha, una pianta che produce dei semi oleosi come la soia, in quattro Regioni della Repubblica Democratica del Congo. L’ha annunciato il Minsitro congolese dello Sviluppo rurale, Yangya Undji, alla Radio Okapi, giovedì 13 gennaio.Il Gruppo Greater KingDom pensa di coltivare questa pianta nel Basso-Congo (a Banana e a Matadi), nel Katanga (Lubunbashi), nel Nord-Kivu (Goma) e nel Sud Kivu (Bukavu).Questa società cinese pone, tuttavia, tre condizioni prima di iniziare questo progetto di produzione di Jatropha nella RDC: un minimo di sicurezza sui siti di coltivazione, una superficie di 10.000 ettari per ogni Regione interessata al progetto e l’esonerazione delle sue attrezzature. La jatropha mantiene l’umidità e lotta contro l’erosione dei suoli. A partire dai semi, si estrae l'olio capace di servire da biocarburante.

Commento personale:" Giandomenico, Emmanuele... se si muovono i cinesi significa che è una cosa seria. Avanti! " E grazie, anche a p. Felice Doro per avermi mandato questo articolo e altri!

foto: in alto: la pianta, i fiori; sotto: i frutti, i semi! (foto prese nel nostro campo sperimentale da Giovanni Diffidenti)

Eureka! (trovate!)

So che -almeno alcuni fedelissimi - sono alla ricerca di queste famose "échelles". Grazie.

Vi annuncio subito una piccola bella notizia. Le abbiamo trovate. Dove? A Bruxelles!
Stamattina ho contattato via Skype la signora Ginette Ducarme, moglie di un nostro carissimo amico, Robert, che lavora a Beni. Ginette, per il momento è ancora a Bruxelles. Le ho scritto e le ho chiesto di guardare il blog. Ha capito subito e mi ha detto che è sicura di trovarle nei negozi VERITAS.
Angèle e Moise possono di nuovo sorridere.
Di voi avrò ancora bisogno...Tenetevi pronti.

Grazie!

mercoledì 12 gennaio 2011

SOS: cerchiamo "échelles"

Come vedete, Angèle non è molto contenta nonostante i savoiardi che stringe strettamente a sè.
Sa che sr. Lisetta, la responsabile della scuola di Taglio e Cucito ha un problema. Non ha più queste"échelles" (scalette per sarti). (Non so se sia la traduzione esatta!)

Finora le trovavo in Belgio, a Bruxelles e ieri mi sono rivolto a un nostro Padre che me le aveva procurate due volte. Non si ricorda più di nulla. Ha 82 anni. Ho insistito per aiutarlo a ricordarsi: nulla. Avevo lavorato con lui a Kisangani nel 1976-79. Ho chiuso il telefono con una certa tristezza!

Allora ricorro a voi. Per favore, passate parola e fatemi sapere qualche cosa.Ne ho bisogno di 100. Quindi prima di comperarle, fatemi un cenno. Non vorrei essere invaso da queste "scale"...Mi illudo?
Spero di no!
E' una buona occasione per dimostrare che il blog è letto e serve a qualchecosa...
A domani, con altre sorprese!
Grazie a tutti.


Spero che Angèle ritorni a sorridere!

domenica 9 gennaio 2011

"Tu sei il mio figlio diletto..."


Battesimo di Gesù.

Sono le 21,45.
La notte scura - c'è solo uno spicchio di luna - avvolge la missione. Silenzio! Mi fermo. Riaffiorano tutti gli avvenimenti di questa lunga giornata: bellissima!
Mi sono alzato alle 6. Alle 7 ero in chiesa. I chierichetti e le piccole danzatrici erano già pronti e anche i genitori, i padrini e le madrine dei 19 battezzandi.
Doveva presiedere la Messa e il Battesimo, padre Richard. Ma si è fermato nel nostro noviziato di Kiragho e arriverà stasera. Quindi tocca all'unico prete rimasto a Mambasa: a me.(p. Dino, il parroco, è a Kisangani).

Strano: per certe celebrazioni non si fa mai il callo! Stanotte mi svegliavo e dicevo: cosa dirò a questi genitori e a tutti i cristiani in occasione del Battesimo di Gesù e dei 19 bambini!?
Beh! mi sembra che tutto sia andato bene! Ho parlato della sorpresa di Giovanni (che deve essere anche la nostra): "Tu vieni da me..."?! e delle parole del Padre al suo Figlio Gesù:"Tu sei il mio figlio diletto"...Ho chiesto ai genitori:"Chi di voi osa dire al suo figlio:"Ti voglio bene..."?!
La paura fa scappare ; l'amore ti spinge avanti...
La Messa dei Battesimi è finita alle 9,45.
Alle 10 cominciavo la seconda Messa, al santuario Anwarite!
Sono tornato a casa alle 12,45.
Ho pranzato con Andrea, parlando di progetti.
Ci stavamo alzando per ritirarci. Arriva una macchina da Kisangani: un prete, due laici, due suore diretti a Mahagi (vicino all'Uganda) dove mercoledì sarà cosacrato il nuovo Vescovo.
Non eravamo avvertiti: pazienza! Siamo in Africa.
Preparo qualche cosa e sto con loro fino alla loro partenza.
Un momento in camera per un po' di riposo.
Alle 15,30, di nuovo in Chiesa per il Rosario e la Benedizione.
Alle 16,15, allo Stadio Toneatto, a fianco della Chiesa, sta per iniziare una partita importante: ci sono migliaia di spettatori. Vorrei assistere, ma domani comincio anch'io la scuola e devo prepararmi. E inoltre questo è un momento propizio per qualche contatto, via Skype, con l'Italia. Alle 17,45 mi dirigo verso la cappella per la preghiera. Alla porta mi aspetta un catechista per chiedermi di andare sulla strada di Nduye per assistere un'ammalata. Posso rifiutare?
Ritorno quando i miei confratelli - p. Richard e i due Fratelli Giuseppini, ritornati nel pomeriggio - stanno per iniziare la preghiera dei Vespri.
Per cena eravamo invitati dalle Suore. E' una tradizione a cui ci teniamo: una domenica sera invitiamo le suore, l'altra siamo invitati da loro. E' sempre un momento di serena, semplice condivisivione.

Ore 22,55! Adesso posso dire:"Signore, ora lascia che il tuo servo vada in pace..."
Carissimi,scusatemi se non sono riuscito a fare di più!
E domani...cominciano le scuole!


foto: I 19 bambini battezzati, con i loro genitori e padrini!

sabato 8 gennaio 2011

Vanda sul libro per don Enzo

Dibattuta fra le diverse linee assunte dai miei amici del gruppo di D. Enzo, nel guardare al libro mi chiedo quale sia la linea più saggia.

Quella che sostiene che il libro raccoglie gli scritti su D. Enzo ed è un libro di memorie, destinato a rimanere chiuso nel gruppo di chi lo ha conosciuto, per cui ha già raggiunto il suo risultato, giudicato molto positivo, oppure in chi sostiene che dal libro emerge un modo di essere prete e una capacità di avvicinare le persone che andrebbe fatto conoscere in questi tempi in cui l'educazione alla vita è sempre più emergenza.

Il libro non ha nessuna ambizione di fornire un metodo educativo eppure dalle sue pagine trasuda un modo di rapportarsi che fa riflettere, mi riferisco alle pagine sulla Calabria e non solo. Egli aveva fuso con naturale maestria la razionalità (laureato in scienze naturali credeva profondamente nell'importanza della conoscenza, non ha caso aveva imparato l'uso del computer) con la sfera emozionale (capacità di farsi prossimo ad ognuno) riuscendo in tal modo a coniare uno stile educativo.

Mi vengono in mente le parole della sua poesia: "Solo dentro le cose il movente ha valore. -Solo il valore nascosto ma vero sempre presente-" ( da Mambasa 4 luglio 1993, pag.246)


(nella foto a lato una delle " riunioni di redazione" per il libro; Vanda è la prima a destra.

Mi sembra insomma che i giovani presbiteri, ma anche gli educatori in genere potrebbero trarre dalla lettura del libro qualche suggerimento e qualche ispirazione. Non un metodo da far proprio, la vita non si sofferma ad ieri e non vuole )il ripetersi di vecchie cristallizzazioni.

Don Enzo stesso non vorrebbe questo. Aveva capito infatti come erano necessarie la tensione e lo sforzo per accedere a volute più alte. Si interrogava sempre sul se si stesse facendo il meglio o se ci si fosse seduti un po'. Era preoccupato, per esempio, che l'incontro con i preti del martedì mantenesse una progettualità spirituale spiccata e viva e non diventasse un incontro fra amici da concludersi in un momento conviviale.
Se questa seconda tesi potesse trovare consenso, il libro potrebbe trovare una diffusione più ampia fornendo, con la sua diffusione e relative offerte, energia per aiutare gli studenti di Mambasa e continuare l'opera di D. Enzo.

Aggiungo una ulteriore riflessione che nasce pensando a Gianluigi ed a un'altra possibile modalità di promuovere il libro: il rinnovamento tentato da D. Enzo nella linea del Concilio Vaticano II.
D. Enzo aveva capito che la "Parola" va continuamente rivisitata per estrapolarne contenuti nuovi che emergono con l'evoluzione dei tempi e della coscienza umana via via più capace di leggerne il valore simbolico, e tuttavia non ha forzato più di tanto, nè si è messo contro la sua chiesa perché aveva capito l’importanza dell’”aurea via di mezzo” e che solo dall'interno poteva gettare la sua semente.



Quanti fossero interessati ad una copia del libro potranno acquistarla direttamente nel sito www.ilmiolibro.it oppure richiederla, con una mail, ad uno dei due indirizzi seguenti:

  • Paolo Formiconi – via Tagliamento, 2/A – I 60019 Senigallia (AN), tel. 071.7929694, e-mail: pformiconi@libero.it
  • Gianluigi Mazzufferi - strada del Cavallo 88 - I 60019 Senigallia (AN), tel. 071.7923218, e.mail: gianluigi.mazzufferi@tin.it

giovedì 6 gennaio 2011

Buon anno!

Non cerco un titolo complicato. Il mio scopo è solo quello di dirvi che dalle 12 di oggi, 6 gennaio 2011 siamo di nuovo collegati. E ricominciamo l'avventura. Non vi posso assicurare che tutto procederà bene. Avremmo bisogno di un contatto con Roma (Signis), ma questo probabilmente slitterà al 10 gennaio, se, come prevediamo, domani in Italia si farà "il ponte".

Oggi qui non è stata festa. L'Epifania la celebriamo la prima domenica dopo il I° dell'anno. Quindi l'abbiamo celebrata domenica 2 gennaio.
Questa mattina padre Dino è partito per Kisangani, per poter respirare un po' dopo mesi di lavoro e di impegni. Rientrerà a Mambasa fra una settimana.
Con lui sono partiti per Kisangani anche tre elettricisti di Volano (TN) venuti a fare una rapida visita nella nostra missione. Ritornano a Kisangani per continuare l'impianto elettrico nel nuovo Centro Saint Gabriel.

Qui tutto procede bene.
Vi assicuro che un po' alla volta, riperenderò i contatti.
Un po' di pazienza. Adesso sono solo. Anche padre Richard e i fratelli Giosefiti (*), approfittando di questi ultimi giorni di vacanze, sono partiti stamattina: sono andati verso il Sud, nel nostro noviziato di Kiragho.

Con me c'è Andrea Sala e...Angèle.
Quindi, niente paura!

Di nuovo auguri e grazie! Buon Anno!

(*) = vedi commento n° 3

mercoledì 5 gennaio 2011

Epimissio 2011


Si terrà sabato 15 gennaio 2011, presso la Parrocchia di Cristo Re, in via C. Galeno, 32 a Milano l'incontro dell'Epimissio 2011.

Sono invitati tutti i missionari presenti in italia, insieme ai loro familiari, ai laici volontari, agli amici e sostenitori delle missioni.

Il programma prevede l'arrivo e l'accoglienza alle 14.30; alle 15 l'intervento di P. Natalino Costalunga. Alle 16.30, dopo l'intervallo ci saranno le "testimonianze missionarie" e quindi alle 18.30 la S. Messa festiva del sabato. Alle ore 19.30 la "cena comunitaria".

La Parrocchia di Cristo Re si trova a circa 500 metri da via Andolfato 1 ed ha il parcheggio. Per motivi logistici è gradito un cenno di conferma della partecipazione telefonando ai numeri: 02 27088128 0 333 6853825.

fr. Amedeo, fr. Pierino, p. Nerio, p. Onorio e p. Marino



Abbiamo "rubato", ancora una volta, questo invito. E' stato ricopiato manualmente dall'ultima pagina di "Una sola famiglia", il bollettino a stampa pubblicato dal Segretariato delle Missioni, giunto per posta quest'oggi.

E' fuori dubbio che questo modo di procedere, senza la minima collaborazione e le opportune sinergie con il blog della missione di Mambasa e con gli altri supporti informatici non possa proseguire a lungo.
Il cosiddetto "Ezechiele" conferma il proposito di abbandonare ogni collaborazione, magari esclamando "ad impossibilia nemo tenetur".