domenica 11 ottobre 2009

Cronaca di una settimana movimentata: da Mambasa a Kinshasa, via Kisangani



- Martedì 6 ottobre. Continua il braccio di ferro. Gli alunni, visto che non c’è altra via di uscita vengono un po’ alla volta a compiere il loro “dovere”. Assisto in silenzio a questo rito, pensando con amarezza all’ingiustizia di cui sono vittime gli insegnanti e i genitori. Ci sarà una soluzione a breve scadenza a questo problema? Me lo auguro.


Mercoledì, 7 ottobre. Abbiamo “l’onore” (?!) della prima visita ufficiale alla scuola del nuovo Amministratore del Territorio = ( sindaco, rappresentante del governo). Si era annunciato il giorno prima, per cui nell’incontro del mattino con gli alunni avevo anticipato il contenuto del mio saluto di “benvenuto”. Avevo detto ai ragazzi che si deve aver il coraggio delle proprie opinioni e non ci si deve nascondere nell’anonimato.


L’amministratore è arrivato quasi in orario, accompagnato da uno stuolo di poliziotti e dai suoi assistenti. I ragazzi sono usciti in fretta dalle loro aule e si sono schierati davanti alla scuola. Presentazione mia e augurio di un buon lavoro. Subito dopo prende la parola l’Amministratore, si presenta e si congratula per la scuola, l’ordine, la tenuta dei ragazzi. E’ il momento dell’alzabandiera e del canto dell’Inno Nazionale. Chiedo scusa e riprendo il microfono. Con calma mi rivolgo al nuovo Amministratore dicendo che le scuole in generale, e quelle di Mambasa in particolare, stanno vivendo un momento drammatico: nessuno o quasi vuole più insegnare e - aggiungo a voce forte - :" hanno ragione!".

Il salario è meno di una elemosina. Una sentinella notturna in una ONG (ONLUS) riceve 90 $ al mese. Un laureato che insegna ne prende meno di 50! Un deputato in un mese prende quanto un insegnante prende in 12 anni! (salario di un deputato nazionale: 6.000 $ al mese; salario di un insegnante: meno di 40 $ al mese). E aggiungo: finora l’amministrazione del Territorio è stata completamente assente.


I ragazzi e i professori seguono in silenzio.


Evidentemente, l’Amministratore non poteva non reagire: per ora ha promesso! Vedremo.


Assieme poi abbiamo visitato la scuola, gli atelier di taglio e cucito, della falegnameria e della meccanica. Sorpresa e complimenti da parte dell'amminsitratore!


Al termine della visita, sul registro d’onore ha scritto:" Ho visto la più bella scuola dell’Ituri, dove i ragazzi possono veramente imparare la teoria e la pratica. Complimenti ai responsabili."


Se questi complimenti si traducessero in opere...


La giornata di mercoledì è stata piena: riunione con il consiglio della scuola per preparare il mio viaggio a Kinshasa. Riunione dei responsabili dei vari cantieri per programmare il lavoro durante la mia assenza.


Preparazione dei dossier, della valigia. Questa sera non si dorme.


- Giovedì, 8 ottobre. E’ quasi l’una quando mi metto, vestito, sul letto. "Non c’è tempo da perdere" (Qualcuno a Milano,sa a chi penso!).

Alle 2 di notte si deve partire. Mi sembra di esserte tornato ai tempi della gioventù!


E qui comincia un’altra storia, bella,!


Diamo anche noi, attingendo dalla nostra povertà!


Cosa è successo?


Visto che abbiamo diversi camion (2 FIAT C 90, un Mirandola e un Mercedes Unimog), ricevuti tutti dalla Provvidenza, abbiamo pensato di darne uno ai nostri confratelli di Kisangani. Servirà per vari lavori, cantieri e trasporti.

In occasione dell'ultima sua visita, il padre Provinciale, p. Wilson, parlando del più e del meno ci aveva manifestato una sua preoccupazione: i nostri cantieri di Kisangani conoscono una grande difficoltà: la mancanza di un camion per i trasporti di sabbia, ghiaia, cemento, e il costo elevato del noleggio. Quasi istantanemanete era scaturita in noi una idea-decisione e gliel'abbiamo espressa: potevamo aiutarlo cedendogli un camion!

E' rimasto un momento in silenzio, stupito, e poi è esploso in una grande esclamazione, molto sonora, di ringraziamento.


Ma non potevamo fare un regalo a metà. Abbiamo mandato il camion a Kasese, in Uganda dove è stato messo a posto: cambiati alcuni pezzi, comperati pneumatici nuovi ed eseguita una bella operazione di chirurgia plastica.

Risultato: un piccolo bijou!

Dato che dovevo andare a Kinshasa, per i problemi della scuola e per incontrare Mons. Antonio Barone, abbiamo pensato di prendere due piccioni con una fava: viaggio a Kisangani - tappa obbligata per andare a Kinshasa - portando il camion “nuovo”.


Non potevamo portarlo vuoto: a bordo c’erano, oltre agli immancabili viaggiatori, anche 40 sacchi di cemento, 20 sacchi di fagioli e patate e cipolle, generi alimentari preziosi per i nostri confratelli di Kisangani ! (Se ci aiutassimo un po' tutti, come sarebbe bello!!!!!)

Nota bene: all'equatore per il troppo caldo e l'umidità non crescono patate e cipolle, mentre crescono bene a Butembo (circa 1500 m. sul livello del mare) e a soli (!) 200 km da Mambasa!

Alle 2, p. Dino mi chiama!

Zacharie, il chauffeur, era già al volante e scaldava il morore. Non avevo sentito nulla!

Un breve saluto. Si parte…



(continua)

foto: il camion, Fiat C 90, offerto dalla comunità di Mambasa ai confratelli di Kisangani, pronto per la partenza, davanti alla Madonna del tronco, a cui affidiamo anche il viaggio! Abbiamo perfino scritto sulla portiera il destinatario: Pretres du Sacré-Coeur - Kisangani!

6 commenti:

Gianluigi ha detto...

Come sempre una testimonianza efficace. Servirà? Lo spero.
Nel testo c'è un refuso che volutamente non ho corretto. Mi pareva che avesse qualche assonanza...non so con che, ma fa pensare comunque ed invita a legere con attenzione.
Quando dici di p. Wilson, scrivi che: "Era rimasto stupido ed era esploso in una grande esclamazione, ".
Non l'hai fatto a bella posta? Non sarebbe un bell'esempio di carità cristiana.
Solo la stanchezza, caro Silvano, anche per battere sulla tasiera. Vero?

Silvano Ruaro ha detto...

carissimo Gianluigi,
grazie per la tua osservazione. Correggo subito il "refuso"...
volevo dire " stupito" e non stupido...L'importante è che il messaggio passi...
Coraggio, diamoci un mossa!!! C'è ancora tanto e tanto bene da fare. Cosa aspettiamo???
Vi penso...

Silvano Ruaro ha detto...

Caro Gianluigi,
una piccola vendetta.
Anche tu sei stanco!
Dici:"Solo la stanchezza,caro Silvano,solo pur battere sulla tasiera, vero?"
Mi sembra che in italiano si dica tastiera e non tasiera; in francese: clavier...
Comunque Grazie,SINCERAMENTE!!!!!, Gianluigi e un saluto a PIERA (tu sai chi è)...Ce ne vorrebbero tanti come te...il mondo non dormirebbe. Ciao,Mupe

Anonimo ha detto...

Caro P. Silvano, ho meditato i misteri della Gioia insieme a te questa sera (ore 18)e così mi sono sentita in dovere di dirti perchè da un pò non mi senti e ne approfitto per spiegarlo anche a Gianluigi.Sono stata molto impegnata e lo sono ancora,così che finisco la giornata e finisco l'energia.Faccio del mio meglio ogni giorno, ma non fa rumore, per fortuna. I tuoi racconti mi commuovono sempre come mi commuove la semplicità con cui si possono compiere grandi cose.Ma non posso dirtelo troppo spesso!Un grande abbraccio Vanda.

Cornelia ha detto...

Cosa si può dire…..”Se non son matti non li vogliamo”
Grazie per la passione che si vede e si sente ... è una bella lezione che ci scuote nel nostro quieto vivere…però, abbi cura anche di te!

Silvano Ruaro ha detto...

grazie!